lunedì, Dicembre 23, 2024

Botega amena de chi con tanto amor produxe

Alle porte di Treviso esiste da oltre quarant’anni un’officina che già dal suo aspetto esterno attira la curiosità dei passanti:

un piccolo cortile pieno zeppo di sculture e opere in ferro battuto con una scritta molto accattivante sopra la porta: “Botega amena de chi con tanto amor produxe”.
Non serve dire che mi è bastato uno sguardo per risvegliare il mio bisogno di conoscere chi si celava dentro queste mura esì ho varcato la soglia e mi sono ritrovata in un piccolo spazio espositivo, bottega, campionario … non saprei come definire questa stanza traboccante di sculture, oggetti, quadri, coltelli.

Si respira subito l’anima dell’artista: Renato Cadavello

Renato Cadavello, un uomo un po’ burbero, scettico, riservato; un po’ come i materiali che lavora, ma che racchiude in sé una grande conoscenza per la mitologia, amore per la natura, passione per le donne.
Trevisano doc, nato nel 1953, mi racconta di essere stato bocciato – ingiustamente – in seconda media per aver disegnato una donna nuda. I tempi non erano quelli odierni e così il 7 in condotta è stato determinante nonostante la media molto alta e gli ottimi risultati soprattutto in disegno e applicazioni tecniche.

Il suo maestro: Toni Benetton

Amareggiato ha lasciato la scuola per iniziare la sua carriera lavorativa nella bottega di un altro grande artista: Toni Benetton. “Ho avuto delle grandi soddisfazioni, era un bel personaggio. Molti avevano paura a lavorare con lui, ma io mi sono sempre trovato bene. Poi sono andato in altre officine dove ho fatto altre esperienze con il ferro battuto e a 24 anni mi sono messo in proprio” racconta Renato “Sono sempre stato uno spirito ribelle, il mio soprannome era “ti te si el mejo” e ancor oggi lo ricordo quando incontro qualcuno del passato”.
L’officina con il suo fuoco, gli attrezzi, alcuni pezzi di sculture, permette di entrare un po’ nella sua anima “Io faccio quello che m’ispira” spiega Renato, ma le committenze non mancano. Molti privati richiedono i suoi servizi sia dall’Italia che dall’estero per realizzare cancelli, inferriate particolari, ma anche sedie, tavolini, gazebi, trofei, insegne per negozi, regali di pensionamento.

A volte capita che una sua idea venga vista e richiesta, come per esempio il Cristo alto 3,40 mt che si trova in piazza a Cessalto per volere del parroco, ma che in realtà era stato pensato per un’altra collocazione.

I pesci sono un soggetto ricorrente

Lavorati come nel passato con la forgia o stilizzati per sensibilizzare sul dramma che colpisce oggigiorno la natura sempre più impoverita.
I crocifissi si mescolano ai nudi di donna; la Fontana delle Tette di Treviso trova il suo spazio in diversi oggetti e ancora lampade a forma di uccelli, grappoli d’uva, personaggi mitologici.
Un oggetto che si trova in gran numero appena entrati nell’atelier di Renato è il coltello: varie forme e dimensioni, con il manico in corno di cervo e a volte con una piccola scultura all’estremità. Tutti creati per essere usati utilizzando un materiale di alta qualità: l’acciaio Sleipner.
Renato infatti unisce al ferro anche diversi materiali, come per esempio l’ottone; la creatività non gli manca né tantomeno la bravura e l’originalità.

Lascio a malincuore questo luogo, ma se anche voi desiderate fare un viaggio nella creatività di Renato e magari portarvi a casa un pezzo della sua estrosità, questi sono i riferimenti:

Renato Cadavello
Via Zanella 21/a, Treviso, Italy – Mobile: 339 504 3562 – Mail: cadavelloferrobattuto@gmail.com