Ravenna. Sinonimo di mosaici bizantini, di battisteri, chiese, mausolei, ma esiste un altro aspetto della città tutto da scoprire e visitare: i laboratori dei mosaicisti.
L’atelier KOKO Mosaico:
un luogo dove tessere i sogni
A due passi dal centro storico si trova l’atelier Koko Mosaico di Luca Barberini e Arianna Gallo, una giovane coppia conosciutasi durante gli studi di mosaico che nel 2005 ha deciso di aprire il proprio piccolo studio, proprio mentre molti laboratori chiudevano.
Le visite per la maggior parte vengono tenute dalla collaboratrice Ivana, ragazza solare, competente e coinvolgente, anche con i bambini.
Ivana spiega che Arianna, 47 anni, è più legata alla tradizione, ovvero parte da un disegno o da una foto e realizza copie dall’antico, mentre con il tempo Luca, 42 anni, ha deciso di concentrarsi maggiormente sulla sperimentazione, sintetizzando in molte opere il mondo del mosaico e cercando di sensibilizzare l’umanità in merito al problema dell’inquinamento, alla rivolta da parte della natura.
Ambiente
Già dall’ingresso si percepisce questa interazione tra antico e moderno: ai piedi degli scalini un tappeto rigorosamente a mosaico accoglie i visitatori.
Il pattern è antico, ma le ciabatte rappresentate sono delle moderne Havaianas; si tratta di un messaggio di benvenuto in quanto in antichità all’ingresso del termarium venivano rappresentati i calzari.
Gli spazi sono molto accoglienti e ben organizzati, le spiegazioni sono molto chiare e piacevoli e così il tempo scorre molto velocemente, anche troppo!
Questa piccola realtà artigianale ha realizzato opere molto importanti ed imponenti anche all’estero, come per esempio un pavimento in India o una parete in una moschea in Oman.
“Da tutto quello che è esposto in questo studio poi nascono progetti più grandi che per noi sono i più interessanti – spiega Ivana – ovviamente in questi casi si crea una squadra con altri artisti amici, visto che qui siamo solo in quattro. Quello che più ci piace è la traduzione di un dipinto in mosaico, perché bisogna interpretare le campiture di colore e realizzare il disegno in un’opera concreta che da lontano deve funzionare come un dipinto solo che è indistruttibile, eterno”.
Come Vengono Realizzati I Mosaici
Per prima cosa è importantissima la scelta del materiale che dev’essere di ottima qualità: marmi, smalti e foglie d’oro.
Una meravigliosa campionatura mostra marmi da tutto il mondo che arrivano in forma di listelli per poter poi essere tagliati – a mano – in tessere grandi, piccole, tonde; a differenza dei tempi antichi in cui si realizzavano solo cubetti.
L’altro materiale utilizzato è la pasta vitrea o smalto, proveniente dalla fornace Orsoni di Venezia. Mentre in antichità il marmo veniva utilizzato per i pavimenti e lo smalto per le pareti, a partire dal Medioevo gli artisti hanno iniziato a mescolare entrambi i materiali; oggi Luca e Arianna si divertono però ad utilizzare anche sfere di vetro, piombo, murrine.
La pasta vitrea arriva sottoforma di “pizza” ed il lato che viene utilizzato è quello interno, come del resto per il marmo. Per degli effetti più ricercati a volte viene usata anche la foglia d’oro, sottilissima, inserita in una cartellina di vetro soffiato sul quale viene fatta una colata di vetro.
Ivana mostra il taglio delle tessere per il quale serve: un ceppo di legno su cui è inserito un tagliolo, una martellina divisa in due per lavorare vetro o marmo e tanta pratica.
I mosaici alle pareti non vanno stuccati; a volte le tessere vengono posizionate un po’ oblique per catturare una luce maggiore e il colore è ravvivato con olio di lino.
KOKO MOSAICO
Via di Roma, 136 – 48121 Ravenna (Ra) – Phone: 0544 465190 – Mail: info@kokomosaico.com